IL BLOG UFFICIALE DEI SEAMEN MILANO

domenica 8 febbraio 2015

Victor Marin, alla settima stagione con la maglia Blue Navy





Victor Marin, il nostro Francesino, hai iniziato a 16 anni nella Flag, è da lì non hai mai lasciato un anno, QB di riserva nel campionato 2009 e campione d'Italia, campione d'Italia a 17 anni con la Under 21, QB 18enne nel campionato Cif9 portando i Seamen ai Play Off, uno scudetto perso in finale contro i Grizzlies nel 2011, scudetto perso in finale contro i Ravens nella finale U21 da QB titolare nel 2012 e poi la svolta diventi DB, Scudetto con intercetto lo scorso anno, un palmares da campione, raccontaci la tua avventura e perchè il football ti è entrato nelle vene

Posso certamente dire che mi sono tolto qualche soddisfazione sul campo da Football, tra le diverse finali vinte ma anche quelle perse. Ma la mia più grande soddisfazione è di gran lunga quella di essere ancora Seamen. La transizione in IFL è certamente un gran passo in avanti, ma nonostante le avversità della 1 divisione sono veramente fiero di essere ancora qui a dare tutto quello che posso alla squadra che mi ha trasmesso questa passione.

Come ti fa sentire essere uno dei 5 storici seamen da sempre?

Devo ammettere che essere uno dei 5 "primi" è uno status che mi obbliga a puntare sempre più in alto quando mi paragono a miei più vecchi teammates. Devo competere con i pilastri di questa squadra, tra Zini, Silvestri, Santagostino, Sorteni, Vezzoli, tutti giocatori con cui ho cominciato e che adesso competono ai massimi livelli.



Come è il rapporto con i tuoi "Teammates"?

Se sono riuscito ad arrivare fin qua in A1, è anche grazie a tutto il resto della squadra. Da subito mi sono ritrovato con veterani in difesa che puntano alla perfezione, il che non mi lasciava un gran margine d'errore. Ho dovuto riprendere i fondamentali per poter poi arrivare più in alto da un punto di vista tecnico e atletico. Lo devo anche al livello del nostro attacco con una batteria di ricevitori l'uno più forte dell'altro.

Siamo in 70 con tanti talenti, come affronterete questa stagione da minimo 12 partite fino a 17? Un numero enorme di gare

Non ho niente da dire sulla mia squadra, tutti hanno i loro difetti e le loro qualità ma non cambierei nessuno dei 70 giocatori a Roster, perché è la nostra eterogeneità che ci porta a competere ai massimi livelli.

Raccontaci la tua esperienza a Ferrara lo scorso anno

L'anno scorso era il mio primo Superbowl. E stato un esperienza indescrivibile, un miscuglio di emozioni e adrenalina che rendono il momento unico. Ero molto fiero di ritrovarmi in questa situazione, perché sono momenti unici, molto emozionanti ed ero orgoglioso di ritrovarmi  ancora in una finale con la maglia blu Navy e tutti i miei amici.



Obbiettivo personale?

Dopo la finale, ho subito cominciato con un programma di off-season per prepararmi fisicamente per la stagione 2015. Dopo la stagione in IFL, ho voluto cambiare il mio tipo di allenamento. Per molti anni mi sono allenato in palestra nell'obbiettivo di prendere massa, mentre quest'anno faccio un workout dove mi alleno più a corpo libero e uso pesi più leggeri. L'obbiettivo era di guadagnare solo 3kg ma essendo nettamente più asciutto, e quindi maggiore esplosivita e velocità.

Come stai affrontando questo inizio di stagione è come riesci a coniugare Sport e Università? 

Come molti sport agonistici il Football richiede dedizione e sacrifici. Il football richiede molto rigore tra palestra alimentazione, allenamenti al campo e filmati se si vuole puntare ai massimi livelli. Devo ammettere che è una scelta di vita, ma è difficile coordinare università e football quando si vuole eccellere nei 2. Per il momento sono a posto con gli esami il che mi lascia qualche mese per concentrarmi al massimo sul football.




La preparazione è fondamentale, ma per noi quest'anno lo sarà ancora di più. Abbiamo la fortuna di poter competere a livello europeo quest'anno contro squadre Francesi e spagnole, il che sarà un ottimo test per valutarci ad una scala europea. Ovviamente lo sforzo che sia fisico o mentale sarà doppio, perché non avremmo tanti week-end di pausa e quindi una stagione molto lunga. Ma non dubito del nostro successo grazie al nostro coaching staff e staff medico che ci permetteranno di essere sempre pronti tecnicamente e fisicamente.

Hai mai pensato alla nazionale? Quella Francese ovviamente

Sarò molto onesto dicendo che non ho mai pensato alla nazionale francese perché il mio livello non me lo permette ancora. E importante puntare il alto ma per il momento il mio principale obbiettivo sarebbe quello di poter essere un giocatore più completo e maturo. Contribuire maggiormente per la mia squadra, dalla difesa, all'attacco, ai special teams, è il mio obbiettivo primario.



Il Football sta crescendo e il seguito diventa sempre più importante, come si fa a considerarlo ancora uno sport di nicchia?

Penso che per anni il Football Americano abbia avuto questa etichetta di "sport di nicchia", ma da questi ultimi 6 anni la visibilità e l'interesse nei sport americani è notevolmente aumentata in Europa. Penso che come per molte cose l'Italia reagisca in maniera tardiva al fenomeno dello sviluppo del football Americano. Prendendo esempio dalla Francia, Inghilterra, Austria, Germania, il football americano è tutto tranne uno sport di nicchia. Le squadre hanno sponsor e partners consistenti e durevoli, e più mediatizzati. Basta guardare Londra dove ogni anno si hanno sempre più partite NFL, e dove si sta parlando di creare una squadra NFL a Londra, il che provocherebbe il Boom europeo per il football Americano. 
Il mondo del football si sta muovendo, evolvendo ma non ai ritmi che gli appassionati vorrebbero.  E importante portare a questo sport una visuale europea e mondiale, dimostrare ai potenziali sponsor che possono essere pionieri come investitori in una squadra e questo loro investimento sarà ripagato sul medio/lungo termine.

Il tuo futuro è a Milano o hai intenzione di iniziare la carriera lavorativa intorno al mondo?

Non so ancora dove sarà il mio futuro essendo questi momenti della vita di "transizione" tra università e lavoro, ma probabilmente partirò all'estero per finire il mio Master e cominciare a lavorare. 

Una promessa ai tifosi dei Seamen

I nostri tifosi come per seattle sono il nostro "12" uomo, ed è grazie a loro che la squadra avrà sempre più opportunità di crescere. Sono loro che portano visibilità al nostro sport e sono loro che ci danno questo "più" alle nostre partite che ci permette di essere vittoriosi. Spero di vedere il nostro tifo sempre più grande e sempre più imponente nelle tribune.